2 dicembre: Wishlist

Erano questi i giorni in cui da piccola iniziavo a scrivere la letterina per Babbo Natale, una lista dei desideri  che per me non era fatta solo di giochi. Ricordo sempre con un sorriso le serate passate in famiglia mentre scrivevamo e coloravamo insieme quelle pagine che sono certa sono ancora conservate in qualche cassetto.

Negli ultimi anni purtroppo mi guardo intorno e mi capita di vedere sempre più spesso fogli con ritagli di volantini raffiguranti il giocattolo prescelto e devo dire che mi mette molta molta tristezza questo collage così freddo.

Il desiderare ha già in sè qualcosa di magico, “esprimere un desiderio”non è forse una formula che ci riporta alle favole e alla magia!?! 
Quando il desiderio però si lega solo a un oggetto credo che tutto quell’incanto svanisca di colpo.

Forse nemmeno noi “grandi” sappiamo desiderare in modo “sano” qualcosa, magari quando ci saremo riusciti non desidereremo più nulla perchè dopo tutto quello che conta di più e di cui abbiamo bisogno molte volte è già parte di noi e della nostra vita, basta imparare a vederlo.

Vi lascio con questa canzone che mi frulla nella testa mentre vi scrivo.

I wish I was a neutron bomb, for once I could go off
I wish I was a sacrifice but somehow still lived on
I wish I was a sentimental ornament you hung on
The Christmas tree, I wish I was the star that went on top
I wish I was the evidence, I wish I was the grounds
For 50 million hands upraised and open toward the sky

I wish I was a sailor with someone who waited for me
I wish I was as fortunate, as fortunate as me
I wish I was a messenger and all the news was good
I wish I was the full moon shining off a Camaro’s hood

I wish I was an alien at home behind the sun
I wish I was the souvenir you kept your house key on
I wish I was the pedal brake that you depended on
I wish I was the verb ‘to trust’ and never let you down

I wish I was a radio song, the one that you turned up
I wish…I wish…I wish…I wish…
I guess it never stops

 

Vorrei essere una bomba a neutroni, per una volta potrei non funzionare
Vorrei essere un sacrificio ma in qualche modo esserne sopravvissuto
Vorrei essere un ornamento sentimentale che tieni stretto a te.
Dell’albero di natale, vorrei essere la stella che finisce sulla cima.
Vorrei essere la testimonianza, vorrei essere l’esempio per 50 milioni di mani
alzate e protese verso il cielo.
Vorrei esser un marinaio con una persona che mi aspetti
Vorrei esser un marinaio con una persona che mi aspetti
Vorrei essere fortunato, fortunato come me
Vorrei essere un messaggero con solo notizie buone
Vorrei essere la luna piena che brilla sul tettuccio di una Camaro
Vorrei essere un alieno di casa dietro il sole
Vorrei essere il souvenir che tieni sulle tue chiavi di casa
Vorrei essere il pedale del freno da cui la tua vita è dipesa
Vorrei essere la parola fiducia e non deluderti mai
Vorrei essere una canzone alla radio, quella per cui hai alzato il volume
Vorrei…vorrei…non finirei mai…

1 dicembre: Avvento tempo di attesa!

L’attesa fa nascere nella persona una tensione positiva. Chi attende, non uccide il tempo nella noia. È orientato ad una meta. La meta dell’ attesa è una festa, la festa della nostra umanizzazione, dell’autorealizzazione, del nostro entrare in unione con Dio, ma non siamo solamente noi ad attendere: anche Dio attende noi. Attende che noi ci apriamo alla vita e all’amore.
La parola ‘attesa, stare in guardia’ indica propriamente stare nella ‘torre di guardia’. La ‘torre di guardia’ è il luogo dell’osservazione, delle vigilie. Attendere indica, quindi, stare attenti se qualcuno viene, osservare tutt’intorno quanto SI avvicina a noi. Attendere  significa anche fare attenzione, preoccuparsi di qualcosa, come il ‘guardiano’ osserva ogni singola persona e le presta attenzione. Attendere provoca questi due atteggiamenti in noi: l’ampiezza dello sguardo e l’attenzione all’attimo, a quanto stiamo vivendo, alle persone con le quali stiamo parlando. L’attesa allarga il cuore. Quando attendo, io sento che non basto a me stesso. Ognuno di noi lo sa, quando aspetta un amico o un’ amica. Si guarda ogni secondo l’orologio, per vedere se non sia ancora ora. Si è tesi all’attimo nel quale l’amico o l’amica scenderà dal treno o suonerà alla porta di casa. Grande è la nostra delusione,. se di fronte alla porta di casa si trova qualcun altro. L’attesa fa nascere in noi una tensione eccitante. Sentiamo di non bastare a noi stessi.
Nell’attesa usciamo da noi stessi verso colui che cerca il nostro cuore, che lo fa battere con più forza, colmando la nostra attesa.
Oggi molti non riescono più ad attendere. Vivono il tempo di Avvento non come tempo di attesa, ma già come un Natale  passato. Alcuni celebrano sempre Natale, invece di mantenere sveglia l’attenzione e di protendere il proprio cuore nell’attesa del mistero del Natale. I bambini non sanno attendere che la madre dica la preghiera prima di mangiare. Devono mangiare subito, se c’è qualcosa sul tavolo. Non aspettano che la cioccolata sia messa nella borsa della spesa. Devono mangiarla ancor prima che sia pagata alla cassa del super mercato. La gente in fila davanti alla cassa o allo sportello della stazione non riesce ad aspettare. Si spinge. In tutto questo c’è qualcosa di importante: chi non sa aspettare non svilupperà mai un forte io. Dovrà per forza soddisfare ogni bisogno immediatamente, ma diventerà allora completamente dipendente da qualsiasi bisogno. L’attesa ci rende liberi dentro. Se sappiamo aspettare finché il nostro bisogno sia soddisfatto, siamo in grado di sopportare , anche la tensione che l’attesa suscita in noi. Il nostro cuore si allarga e ci dona, inoltre, la sensazione che la nostra vita non è banale. Lo vediamo quando aspettiamo un qualcosa di misterioso, poiché vi attendiamo il compimento della nostra nostalgia più profonda. Allora riconosciamo che noi siamo più di quanto ci possiamo dare. L’attesa ci mostra che il nostro vero essere deve esserci donato.
Forse riesci a ricordarti le sensazioni di quando hai aspettato qualcosa. Hai invitato degli amici per una festa. Se qualcuno arriva troppo presto, questo disturba la tensione della tua attesa. Ti va perso qual- cosa. Il gusto dell’attesa, l’anticipazione della gioia della festa insieme, i preparativi per la festa si inceppano. L’attenzione, che fa parte dell’ attesa, è saltata a pié pari. Non puoi badare al tuo cuore, con tutte le aspettative e i desideri che vi nascono. Se però al tempo fissato non c’è ancora nessuno, anche in quel caso tu sei deluso.
In quel caso l’arco dell’ attesa è teso oltre misura. Vengono idee come: «Non mi vogliono bene. Non sono di nessun valore per loro. Con me possono fare questo. Per loro ci sono cose più importanti di me». Che cosa spegne la tensione dell’attesa? Come ti senti, quando attendi la venuta di una persona che ami? Entra un qualcosa di nuovo nella tua vita. È come ricevére un dono. Provi gioia al pensiero di quella persona. Ti senti vivo. Crescono in te sentimenti forti. Eppure non solo tu attendi. Tu stesso sei atteso. Come ti senti, quando altri ti aspettano, quando Dio ti attende? Gli altri hanno aspettative su di te. Le aspettative possono limitarti, ma, se nessuno si aspetta più niente da te, tu ti senti superfluo. Il tempo dell’ Avvento ti invita ad allargare nell’ attesa il tuo cuore e ad alzarti in piedi, perché sei atteso. Tu ne vali la pena. Molti ti aspettano. Dio ti aspetta, perché tu viva una vita vera.
Forse in ogni attesa tu senti un qualcosa, delle tue attese infantili per il Natale. Io riesco a ricordarmi ancora bene come noi bambini aspettassimo per la santa notte Gesù bambino, cioè la distribuzione dei doni. Era una tensione particolare. Andavamo a passeggiare con nostro padre nella notte, vedevamo ovunque nelle case brillare le luci. Poi dovevamo aspettare di sopra, nella camera da letto, finché non suonava la campana di Natale. Era un evento carico di mistero entrare nel salotto illuminato solamente dalle candele. Le impressioni infantili si stampano a fondo nell’anima. Anche più tardi ci sentivamo a nostro agio, parlando di questi sentimenti di un tempo. Probabilmente in ogni attesa vi è una traccia dell’attesa del Natale, l’intuizione che la nostra vita è più luminosa e sana per la venuta di una persona o di un evento.

Buona attesa ^_^

Fonte: http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=1853

Benvenuto dicembre

Sembrava così lontano e invece è già qui. Dicembre è arrivato così in fretta che mi ritrovo quasi impreparata. Non sono riuscita ancora ad assemblare il calendario dell’avvento per esempio.  Mi toccherà darmi da fare assolutamente nei prossimi giorni!!

Ho ancora tante cose di cui vorrei scrivere, vorrei raccontarvi com’è andato l’Hobby Show, parlarvi di progetti e molto altro, ma oggi scelgo di dare spazio alla magia del calendario d’avvento. Prendetelo come un mio piccolo regalo…

Buon avvento!!