San Nicola, la vera storia di Babbo Natale
“Il Santo vescovo di Myra, nei secoli, è stato legato alla figura del vecchio portadoni. È diventato il Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta regali ai bambini.
Ogni popolo lo ha fatto proprio, vedendolo sotto una luce diversa, pur conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra tutte quella di difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie.
Nei primi decenni del 1800 San Nicolaus (da cui Santa Claus) grazie a una poesia di Clement Clarke Moore diventò il Babbo Natale che tutti conosciamo.”
Una visita da San Nicola “Twas the Night Before Christmas”
‘Era la notte prima di Natale, quando in tutta la casa
non una creatura si muoveva, neanche un topo.
Le calze erano appese al camino con cura,
nella speranza che San Nicola sarebbe arrivato presto.
I bambini erano tutti nei loro letti,
mentre visioni di prugne ricoperte di zucchero ballavano nella loro mente.
E la mamma nel suo ‘pigiama, e io nel mio berretto, ci
eravamo appena preparati per un pisolino dopo quella lunga giornata d’inverno.
Quando ad un tratto si udì sul tetto un enorme baccano,
Balzai dal mio letto per vedere cosa stesse succedendo.
Sono volato alla finestra e ho aperto i battenti.
La luna sulla neve appena caduta faceva luccicare tutti gli oggetti che illuminava,
quando improvvisamente davanti ai miei occhi meravigliati si presentò
una slitta in miniatura e otto piccole renne.
Scorsi un vecchio, così vivace e veloce,
Sapevo che si trattava di San Nicola
Le sue renne erano più rapide delle aquile
e lui fischiava, urlava e le chiamò per nome:
“Ora Dasher! Ora Dancer!
Ora, Prancer e Vixen!
Su, Comet! Su, Cupido!
Su, Donner e Blitzen!
Per la parte superiore del portico!
Per la parte superiore del muro!
Ora via! via!
Via tutti! “
Come foglie secche che volano via prima dell’uragano,
montarono al cielo così oltre il tetto e mi accorsi che volavano,
con la slitta piena di giocattoli e con San Nicola.
E poi, in un batter d’occhio, ho sentito sul tetto
lo scalpitio di zoccoli. Sentii un tonfo e non appena mi voltai ,
vidi che San Nicola era sceso giù dal camino con un balzo.
Era tutto vestito di pelliccia, dalla testa ai piedi,
e i suoi vestiti erano tutti macchiati di cenere e fuliggine.
con un sacco di giocattoli che portava in spalla,
sembrava un venditore ambulante.
I suoi occhi – come brillavano! Le sue fossette, come era allegro!
Le sue guance erano come le rose, il suo naso come una ciliegia!
La sua bocca buffa e piccola ad arco,
e la barba sul mento bianca come la neve.
Una pipa teneva stretta tra i denti,
e il fumo che circondava la sua testa sembrava una corona.
Aveva un viso largo e un po ‘di pancia,
che scuoteva quando rideva, come una ciotola piena di gelatina.
Era grassottello e paffuto, sembrava un allegro vecchio folletto,
e ho riso quando l’ho visto, mio malgrado.
Con un occhiolino presto mi ha dato conferma che non avevo nulla da temere.
Lui non diceva una parola, ma è tornato subito al suo lavoro,
e riempite tutte le calze si girò di scatto.
Posò il dito sul suo naso,
diede un cenno del capo, e salì su per il camino.
Saltò in slitta, fischiando alle renne,e volò via a gran velocità.
Ma prima di sparire nell’ oscurità della notte lo sentii esclamare:
Buon Natale a tutti, e a tutti una buona notte!